L’utilizzo di vernici ignifughe rientra tra quelle pratiche di prevenzione passiva dagli incendi che si possono mettere in atto in qualsiasi momento, e che consentono di limitare i danni del fuoco e di contenerli in caso di incendio.
Grazie allo sviluppo e alla ricerca in questo settore, oggi sono disponibili intonaci, pitture e vernici ignifughe e non tossiche per l’uomo.
Vernice ignifuga e vernice intumescente: quali differenze?
Nella prevenzione incendi si utilizzano due tipi di vernici antifuoco, entrambe vernici resistenti al fuoco:
- la vernice intumescente
- la vernice ignifuga
I due tipi di vernice utilizzano elementi chimici e reazioni diverse per raggiungere lo stesso scopo: impedire o ritardare la combustione di tramezzi, pavimenti, elementi strutturali e, in buona sostanza, di ogni parte dell’edificio.
L’applicazione di queste vernici ha come effetto quello di aumentare la resistenza al fuoco degli elementi costruttivi (elementi portanti e pareti non portanti) e pertanto migliora le prestazioni che servono a definire il R.E.I.
Vernici intumescenti
La vernice o pittura intumescente si applica all’interno degli edifici utilizzando le tecniche a spruzzo, a pennello o a rullo. Come funziona? Grazie ad elementi chimici particolari, questa vernice, a contatto con elevate temperature (superiori ai 200°), si rigonfia, creando uno strato protettivo che ritarda la combustione del materiale sottostante.
Per la precisione il sottile film che riveste le pareti e gli elementi portanti, a contatto col fuoco genera una schiuma che si gonfia fino a 100 volte lo spessore iniziale del film di vernice.

Vernici ignifughe
Le vernici ignifughe hanno, come le precedenti, lo scopo di proteggere i materiali di cui è composto l’edificio, modificandone la reazione al fuoco e aumentandone la resistenza alla combustione.
Grazie alle reazioni chimiche che sono in grado di innescare, ritardano la propagazione del fuoco fino a spegnerlo. Dunque, hanno un effetto ritardante sulla propagazione delle fiamme e sulla combustione.
Il meccanismo che si innesca in questo caso, non è la propagazione della schiuma ma:
- la liberazione di gas, che allontanano l’ossigeno
- la vetrificazione della vernice
La liberazione di gas rallenta la propagazione del fuoco e tende a spegnerlo, mentre la vetrificazione protegge con uno strato compatto i materiali sottostanti allo scopo di impedirne la combustione.
Questo tipo di vernice, inoltre, a contatto con il fuoco, non libera fumi tossici nocivi per l’uomo. I fumi tossici (dovuti a bromurati e alogenati, assenti nella vernice ignifuga), infatti, sono tra prime cause di intossicazione e mortalità in caso di incendio.
Le vernici ignifughe vengono applicate secondo spessori diversi in base al tipo di materiale che devono rivestire e proteggere e all’indice R.E.I. che si deve raggiungere. Si applicano, di norma, su legno e materiali come cartongesso e ferro.
La vernice ignifuga per cartongesso
Il cartongesso può essere trattato sia con vernici intumescenti sia con vernici ignifughe. Di norma si preferisce l’utilizzo di vernici intumescenti che, grazie alla schiuma che sono in grado di produrre, creano uno strato protettivo importante.
Le caratteristiche di entrambe le pitture (ignifughe e intumescenti) le rendono simili alle normali pitture, e dunque possono essere applicate senza alterare l’estetica del manufatto e la geometria degli elementi strutturali.
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