In molti Paesi del mondo si fa un uso ampissimo di legno nelle costruzioni edili, sia con intenti strutturali che di rivestimento, in Italia, invece, data la sua origine vegetale e la sua strutturazione ad alto contenuto di carbonio, gli vengono spesso preferiti materiali quali acciaio e calcestruzzo, ma il suo utilizzo rimane comunque molto diffuso; scopriamo dunque insieme le soluzioni Internals per la protezione passiva al fuoco di strutture in legno.
Il carbonio è una delle componenti fondamentali, insieme all’idrogeno, del processo di combustione e per questo nell’utilizzo del legno si pone un problema di combustibilità. Il processo di combustione inizialmente intacca solo la superficie esterna, infatti, nel mentre si crea uno strato carbonioso che, insieme all’alto potere isolante del legno, funge da protezione per la parte interna. Dunque, a differenza di altri materiali, il legno può vantare un’azione autoprotettiva, però, in condizioni di normale ventilazione, si accende superficialmente fra i 260 e i 280°C e, gradualmente, la combustione andrà ad interessare l’intera massa legnosa coinvolta comportandone la perdita di tutte le caratteristiche meccaniche.
Bisogna dunque considerare due aspetti differenti: la sua capacità intrinseca di resistere al calore – resistenza al fuoco (R), detta fase d’incendio; e la sua prerogativa di propagare l’incendio – reazione al fuoco, ovvero fase di innesco.
Il grado di resistenza al fuoco richiesto per le strutture lignee può essere assicurato mediante un idoneo spessore di protettivo verniciante, calibrato in funzione delle condizioni di carico e di vincolo. Il calcolo e la certificazione dell’applicazione sono garantiti con la produzione della necessaria documentazione da parte di Internals srl.