Contro il fuoco assassino che distrugge e mette in serio pericolo vite umane, la parola d’ordine è una: prevenzione. Oggi la conoscenza dei rischi, quella dei meccanismi di combustione, lo studio e l’evoluzione dei materiali consentono di mettere in campo tutte le misure necessarie a evitare o a ridurre l’impatto di un incendio in un edificio.
Quali sono i meccanismi di innesco di un incendio? Quali sono le cause alla base degli incendi di edifici più comuni? Cosa c’è dietro ai grandi incendi della storia? Proponiamo una carrellata di incendi storici relativi ad edifici per mostrare come la scelta dei materiali e la mancata manutenzione siano stati, spesso, la causa di vere e proprie tragedie.
Fuoco assassino: gli incendi peggiori della storia europea
Londra
Purtroppo sono numerosi gli incendi storici d’Europa. A partire da quello di Londra del 1212, quando persero la vita moltissime persone, soprattutto quelle rimaste intrappolate sul London Bridge, allora realizzato in legno impregnato di catrame: un connubio di materiali assolutamente fatale.
Londra bruciò ancora nel 1666, durante la peste. Il Grande incendio scoppiò a partire dalla casa di un fornaio, tale Thomas Farrinor, che con ogni probabilità era andato a dormire senza aver spento prima il forno. Il fornaio e la sua famiglia riuscirono a fuggire, ma alla domestica toccò in sorte di essere la prima vittima. L’incendio si propagò in gran parte della città e in 4 giorni arse abitazioni, cappelle, chiese. La facilità di propagazione si dovette, in questo caso, ai materiali impiegati per l’edilizia: legno e paglia. Concause furono la densità edilizia, con case attaccate e divise solo da vicoli, e un forte vento.
A questi due incendi se ne aggiunge uno recente, l’incendio del grattacielo a Londra, la Grenfell Tower, un condominio il cui rivestimento in pannelli in alluminio e polietilene, materiali altamente infiammabili, fu fatale per le persone rimaste intrappolate all’interno dell’edificio. La causa: un corto circuito partito da un frigorifero difettoso.
Torino
Tra gli incidenti più recenti della storia italiana, quello del cinema Statuto di Torino, avvenuto nel 1983 per le fiamme scaturite da un cortocircuito elettrico. Queste riuscirono a propagarsi con rapidità a causa della presenza di una tenda, purtroppo in materiale infiammabile. La situazione fu resa ancora più drammatica dal fatto che delle quattro uscite di sicurezza, solo una era accessibile. Furono in prevalenza i fumi tossici provocati dall’incendio a mietere 64 vittime.
Questo tragico evento spinse il Governo italiano a rivedere la normativa sulla sicurezza e ad adottare misure specifiche come, ad esempio, l’uso di materiali ignifughi non tossici.
Parigi
Uno degli incendi più recenti, che ancora brucia nei ricordi di chi lo ha visto anche solo in televisione, è l’incendio di Notre Dame, innescatosi nel cantiere di restauro della cattedrale di Parigi. Bruciarono una guglia e buona parte del tetto, probabilmente per disattenzione (cortocircuito o sigaretta). La prevenzione antincendio, per condizioni oggettive, era affidata a sensori di fumo e a guardiani. Tuttavia, mancava una valutazione dei rischi antincendio. Questa avrebbe potuto consentire l’adozione di misure e procedure più adeguate.

Quali sono i fattori di rischio e come prevenirli?
La storia ci insegna che i fattori di rischio possono essere in buona parte prevenuti.
Questi sono:
- presenza di materiali infiammabili
- assenza di misure atte a segnalare gli incendi
- assenza di misure atte a contenere gli incendi
- scarsa attenzione per le uscite di sicurezza
- assenza di sistemi di prevenzione attiva negli edifici
Mettere in campo tutte le misure di prevenzione attive e passive previste dalla legge consente di ridurre il rischio di incendi, di gestirli anche qualora si dovessero innescare e di consentire la messa in salvo delle persone presenti nello stabile e, in ultima istanza, la salvaguardia dello stabile stesso.
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